Peace Pavilion: la conchiglia di Casamance
Peace Pavilion è una sorta di conchiglia pensata per esser “fra” terra e acqua che vuole radicarsi al suo paesaggio (Casamance River / Sedhiou), e di questo prospetticamente rafforzarne vedute e proiezioni sui grandi alberi Fromager e sulle risaie.
Il suo grezzo involucro lascia intravvedere l’interno lame di luce, che scandiscono gli ambienti di questa piccola architettura i cui colori dei tessuti rimandano all’arcobaleno, simbolo di pace. Abbiamo pensato ad uno spazio costruito estremante semplice, aperto, nel cui coperto si identificano nettamente:
– L’area Esposizione, concepita come uno spazio libero dedicato per esposizioni sia permanenti, sia temporanee, è immaginato con le opere poste al disotto dei corridoi di luce prodotte nella copertura.
– L’area Contemplazione, pensata come luogo per la preghiera e della memoria. Questo luogo aperto lato mare, è immaginato quale proiezione mistico-contemplativo (metafisico), ove luce ed acqua si misturano in prospettiva. Questo è un ambiente raccolto e sereno, in cui le cromie di blu evocheranno pace (ndr. UNICEF) e indurranno alla riflessione interiore, prescindendo dalla Fede Religiosa praticata.
– L’area della Sensibilizzazione, intesa l’area più dark in cui le pareti divengono schermi per la proiezione della storia dei conflitti o supporti per l’affissione di fotografie e documentazioni in esposizione permanente (dove sarà possibile ripercorrere e conoscere la propria storia).
Nell’assunto si è immaginata la forma archetipa della conchiglia, poiché questa negli auspici è simbolo di nascita e ri-nascita, una sorta di grembo materno nel cui interno si alternano percorsi spirituali; dagli stadi della tenebra alla luce filtrata dai drappi colorati, gli utenti potranno ripercorrere i vari stadi dalla purificazione sino alla rinascita dello spirito, questa evocata dall’alternanza di vari tipi di chiaro-scuro. Nella letteratura la conchiglia è simbolo di conoscenza, ovvero uno degli scopi del Padiglione: svelare gli ‘orrori’ della guerra affinché mai più si ripropongano gli stessi ‘errori’. Non ultimo la conchiglia evoca il “tempo”, ove questo possa esser dedicato alla riflessione sulla natura dei sentimenti corporei, morali e spirituali.
Concettualmente, l’archetipo “conchiglia” protegge il mollusco, così il nostro padiglione sarà custode del suo cuore ed in esso la pace, tesoro prezioso dell’umanità di tutti i tempi, luoghi e religioni.
Vogliamo un Padiglione portatore ed indicatore di semplicità, poiché di essa abbiamo bisogno; infatti i materiali costituenti saranno reperiti nell’area ed assemblati secondo le pratiche locali (a mezzo di legacci ed annodature da pescatore).
Pensiamo al legno di mangrovia, essenza tipica dell’area, assemblata in fasciati per i piedritti.
Immaginiamo un manto di copertura strutturato con gli stessi elementi lignei di essenza di mangrovia posti in primo e secondo ordine, maglia reticolare preposta ad accogliere il battuto di terra cruda (in umido) con fibra di baobab strutturale di tenuta interna – a copertura estradossale (contro le piogge battenti), teli sovrapposti di PVC di facilissimo reperimento. Il Padiglione sarà il frutto del lavoro condotto dagli uomini e donne delle comunità locali, dunque ognuno con la propria minima esperienza potrà apportare ogni tipo di contributo. Gli uomini approvvigioneranno il sito del fasciame ligneo necessario, mentre altri, potranno pestare a piedi nudi la terra ed il fango con la fibra di baobab per la costituzione del piano di calpestio costipato (lisciato e spianato con un frattazzato di acqua e terra rossa – poi essiccato); mentre altri ancora comporranno i blocchetti semilavorati di terra da porre sulle strutture in graticcio, (sia verticali sia inclinate).
Le donne potranno intrecciare il cordame verticale in fibra di baobab dei tendaggi posti a filtro, mentre i bambini agganceranno le conchiglie raccolte sulla battigia, sino a produrre filtri sonori; altre squadre di bambini, con le mani intrise di terra colorata con ossidi naturali, applicheranno le proprie impronte sulle pareti (anche in modo casuale e scomposto) affinché ognuno ponga la propria firma come l’uomo primitivo faceva dei graffiti rupestri.
In luogo delle aperture e lucernari (a mo’ di finestrature) saranno posti tessuti stampati locali (in telai a tiraggio) con le tipiche e variopinte decorazioni degli abiti di comune uso.
L’area totale è di mq 251 distinta in sotto-aree per le diverse funzioni. In taluni punti si prevede la raccolta d’acqua in piccole lame specchianti a piano pavimento (che dovranno esser tenute sempre in debito movimento ad evitare il generarsi di larve ed insetti – semplici batterie d’uso classico potranno attivare piccolissimi motorini elettrici tipo giocattolo per la generazione di flusso).
Tali raccolte d’acqua avranno la doppia valenza sia spirituale sia funzionale, per usi necessari alle abluzioni di preghiera, per lo stoccaggio dell’acqua di caduta meteorica. Queste piccole vasche, anche costituite come invasi di terra cruda essiccata, saranno dotate di teli di PVC di tenuta per le dispersioni.
La funzione archetipica della conchiglia si fonde con quella della «Tessitura», tipica delle tradizioni locali di Casamance.
Anche per il proporzionamento e il dimensionamento del Padiglione in ogni sua parte ci si è ispirati alla natura: ciascun ambiente è frutto della somma di un modulo di base, la cui struttura è in legno locale.
Inoltre, il Padiglione è progettato tenendo conto delle due stagioni principali del sito e dei cambiamenti climatici che si verificano nell’ambiente durante l’anno. I tendaggi colorati nella stagione secca filtrano la luce del sole cocente, producendo all’interno del padiglione dei giochi di luce ed ombre: i disegni delle stoffe disegnano trame sul pavimento e sulle pareti grezze di fango, si specchiano sulle vasche d’acqua. Durante la stagione delle piogge, gli stessi tendaggi si inzuppano d’acqua, che filtrando all’interno del padiglione, oltre ad evocare una sorta di pianto per le vittime di guerre e al contempo la purificazione dello spirito, riempie le vasche d’acqua e si raccoglie in recipienti sotterranei. L’acqua è l’elemento essenziale in Casamance. Fondamentale è, dunque, la conservazione e il riuso della risorsa idrica.